
Simbolico abbraccio sul palco tarantino tra la mamma di Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza, e quella di Federico Aldrovandi, morto il 25 settembre del 2005. Intervento della signora Eugenia Arrigoni, al concerto del primo maggio a Taranto per ricordare il figlio Vittorio, rimasto ucciso a Gaza. La donna, visibilmente commossa, ha voluto portare nell’evento una testimonianza di pace e giustizia. Vittorio, attivista per i diritti umani, è stato ammazzato cinque anni fa a Gaza, mentre lavorava per portare giustizia in un paese, la Palestina, in cui i diritti umani sono calpestati: "Vittorio diceva sempre che sulla sua lapide – ha raccontato - avrebbe voluto incisa la famosa frase di Nelson Mandela: 'Un vincitore é un sognatore che non si é arreso', e lui, dopo cinque anni, continua a farci sognare, un sogno che é diventato utopia. Il sogno di Vittorio sono i diritti umani che vanno rispettati ovunque. Il diritto ad amare, a sognare, a vivere". Dal pubblico, applausi e il coro "Uno di noi, Vittorio uno di noi". "Vittorio lottava per i diritti umani in Palestina, é stato imprigionato due volte nelle carceri israeliane, picchiato brutalmente dai militari israeliani. Comunque ha continuato a lottare perché ci credeva. Qui da voi il diritto alla salute è minacciato, ebbene, Vittorio sarebbe con voi". Un applauso scrosciante e il sottofondo di "Bella Ciao" hanno accompagnato le ultime parole dell'intervento della signora Arrigoni: "Palestina è anche fuori dalla porta di casa nostra, ovunque i diritti siano violati. Bisogna quindi arrabbiarsi e lottare". Simbolico abbraccio poi con la madre di Federico Aldovrandi. Fonte: Tarantosette.