
Il malvivente, di circa 50 anni, si presenta ben vestito e a bordo di un'auto grigia. In un caso si è fatto consegnare 500 euro. Ha preso di mira due donne in un solo giorno ma solo in un caso il raggiro è andato a segno. L'ennesimo truffatore di anziani è entrato in azione in città nelle scorse ore. La prima vittima è stata un'anziana di 82 anni avvicinata alle 12.30 di ieri in via Guglielmotto d’Otranto. Il truffatore, di circa 50 anni, si è presentato ben vestito e dai modi gentili, a bordo di un’auto di colore grigio, vestito con camicia celeste e pantalone chiaro, e si è presentato come l’ingegnere Mantovani Roberto. La tecnica per estorcere il denaro alla malcapitata è ben “collaudata”: il sedicente ingegnere ha, infatti, riferito, alla signora di aver avuto poco prima un incidente stradale con il genero della donna e che aveva diritto ad un risarcimento di 1000 euro. La donna, dubbiosa, diceva di non sapere niente di un incidente occorso al genero Carlo. Il furbo truffatore, dopo aver sentito il nome Carlo, ha preso il cellulare e composto un numero dando ad intendere che dall’altra parte vi era proprio suo genero passandoglielo al telefono. L’interlocutore, dall’altra parte, le si rivolgeva in maniera confidenziale ma non si riconosceva bene la voce in quanto la linea era disturbata, comunque la invitava a fare quello che diceva il complice. Nonostante la signora non fosse sicura, ha ceduto e si è fatta accompagnare dal truffatore nella sua abitazione dove ha prelevato e consegnava, a titolo di anticipo, 500 euro in tagli da 50. Il malvivente, afferrata la somma, ha rilasciato un CID scarabocchiato e si è dato alla fuga. Non ci è voluto molto tempo affinché l’anziana si accorgesse della truffa Sempre ieri, alle 11 in via Giusti una signora 86enne è stata avvicinata da un uomo di circa 50 anni, ben vestito ed a bordo di un’auto grigia – probabilmente la stessa persona - che con fare confidenziale, le diceva di essere il figlio dell’avvocato Mantovani che stava seguendo una causa civile per conto del figlio della signora, al quale spettava la un compenso di 3000 euro per aver vinto al causa, mentre a suo padre, in qualità di avvocato, spettavano 2000 euro. Anche in questo caso, di fronte alle perplessità della donna, il sedicente figlio dell’avvocato ha simulato una telefonata con il figlio della vittima. La donna, accompagnata dal sedicente figlio dell’avvocato, si è recata a casa per prelevare un anticipo, ma, alla richiesta di avere 500 euro,riferisce di non avere quella somma a disposizione. L’uomo spazientito le ha risposto che andava bene qualunque cifra. A quel punto la signora ha intuito che si trattava di una truffa ed ha iniziato ad aver paura. Per fortuna in quel frangente ha suonato al campanello il commesso del negozio di frutta che gli stava portando la spesa mettendo in fuga il truffatore.