
Il presidente della Provincia rimanda al mittente le accuse del consigliere regionale Pd. Blasi faccia una sana autocritica. Lo chiede il presidente della Provincia, Antonio Gabellone dopo le puntualizzazioni del consigliere sulla questione della discarica di Corigliano: “Quali sono le iniziative poste in essere da Sergio Blasi -chiede Gabellone- nei ruoli sin qui ricoperti nelle fasi di criticità nell'ambito delle problematiche dei rifiuti che si ripetono ciclicamente da dieci anni? Perché Blasi non ha partecipato alla Commissione Ambiente a cui era invitato al pari dei rappresentanti istituzionali della sua stessa formazione politica, che erano presenti, preferendo disertarla per concedersi a comunicati fuorvianti? A distanza di 15 anni Blasi ancora fa riferimento al Piano dei Rifiuti varato dalla giunta Fitto con la “ipotesi” di una discarica di servizio - soccorso a Corigliano. dimenticando che a quella decisione si giunse per volontà dell'ATO Lecce 2, in cui lui era vicepresidente”. Gabellone ricorda che il Piano di Tutela delle Acque adottato nel 2008 dalla Regione Puglia (con presidente Vendola) prevedeva l'impossibilità di insediare discariche nell'area di Corigliano ma contestualmente indicava con espressa deroga la possibilità di utilizzo di quella già prevista nel Piano dei Rifiuti: “Lui dove era mentre la sua maggioranza approvava tutte queste importanti determinazioni per il futuro dell'ambiente salentino? Trovo troppo semplice dopo un decennio continuare ad addebitare ad altri responsabilità che sono sue e della sua parte politica, senza mai e dico mai aver inciso nella adozione di scelte alternative, di fatto condividendo tutto il percorso sin qui realizzato. Ciò che ho evidenziato è il risultato di un confronto leale, corretto e partecipato da tutte le forze politiche, che si è svolto in Commissione Ambiente, ossia l'esigenza di affrontare in maniera ultimativa l'emergenza rifiuti, sia per la gestione dei servizi che per l'impiantistica, per uscire da una fase di stallo che evidentemente determina un appesantimento dei costi economici per i cittadini salentini e un aggravarsi di quelli di natura ambientale. Diversamente, continuando a non scegliere e a denunciare eventuali responsabilità altrui, si finisce questa volta sì per arricchire i padroni delle discariche, come sostiene”.