
Eradicazioni mirate e potatura agli alberi monumentali. Emiliano: "Evitato sterminio insostenibile". Tornano gli abbattimenti degli ulivi colpiti da Xylella ma, questa volta, riguardano solo la singola pianta e non l'intera area che dista 100 metri dall'esemplare risultato infetto. A patto, però, che non si tratti di un ulivo secolare, in quel caso è permessa solo la potatura dei rami e l'ingabbiamento in reti che permettano il contenimento del batterio. Sono queste, in sintesi, le principali novità del Piano anti-Xylella approvato questo pomeriggio dalla giunta regionale pugliese riunita in seduta straordinaria. Il documento - si è detto - è la sintesi del lavoro degli esperti della task force e della consultazione degli agricoltori. Le aree sono divise in Zona Infetta della provincia di Lecce ad eccezione della Zona di Contenimento, Zone Infette di Contenimento della provincia di Lecce, intero territorio comunale di Torchiarolo, Cellino S. Marco, S. Pietro Vernotico, Focolai puntiformi delle provincie di Brindisi e Taranto, Eventuali Nuovi Focolai Puntiformi, Zona Cuscinetto, Zona Sorveglianza e Zona Indenne. Nelle zone infette non sono previsti abbattimenti di alberi ma "severe potature". Queste dovranno essere obbligatoriamente eseguite - pena la sanzione - entro il 30 aprile, insieme alla aratura del terreno, all'estirpazione delle erbacce e, ove necessario, all'uso di fitofarmaci (ma solo in primavera/estate e in autunno). Il cronoprogramma prevede una successiva scadenza in settembre/ottobre. Nelle aree indenni, invece, oltre alle buone pratiche agricole, sarà obbligatorio l'abbattimento della singola pianta risultata infetta. Gli ulivi entro i 100 metri da questa, saranno potati. "L'abbattimento delle piante nei cento metri dalla pianta infetta avrebbe provocato uno sterminio insostenibile - ha commentato a margine della riunione dell'esecutivo, il governatore Michele Emiliano -. Dunque, il Piano non prevede la misura più insopportabile, l'abbattimento delle piante nei cento metri. Ci si limita all'abbattimento della pianta infetta, ove non sia monumentale". "Le piante viciniori - ha sottolineato - vengono al massimo capitozzate per eliminare le foglie tenere". Fino al 30 aprile - ha proseguito Emiliano - è importantissimo fare lo sfalciamento e la aratura: misure di straordinaria efficacia" perché "abbattere la popolazione dell'insetto vettore è molto più importante che tagliare gli alberi".