
Il consigliere di opposizione sottolinea le carenze nell’offerta di asili nido comunali e sul caso “Angeli di Beslan” rilancia: “Consentire a 66 famiglie di poter utilizzare la struttura da settembre deve essere l’unico obiettivo”. Carenze negli asili nido comunali, necessità di migliore l’offerta per le famiglie e i loro bambini a Lecce, passando per la recente occupazione della struttura di via Casavola: sono questi i temi di attualità nella politica locale rilanciati da Carlo Salvemini, consigliere comunale a Palazzo Carafa, attraverso lo spazio web dell’associazione “Lecce città pubblica”. Nell’intervento odierno, si evidenzia come già nei mesi scorsi, partendo da un’indagine svolta da Cittadinanza Attiva, fossero state sottolineate dallo stesso Salvemini le carenze del servizio nel capoluogo salentino, ben al di sotto degli standard nazionali e di quelli pugliesi (solo Foggia faceva peggio). Per Salvemini, si tratta di uno “dei tanti ritardi, gravi, che rende la qualità della vita di una città inferiore ad altre (nonostante bellezza e clima)”. Per far luce, si danno alcune cifre: nello specifico, infatti, i posti complessivi su scala comunale sarebbero 120 dislocati in 4 asili, due a gestione diretta, due a gestione esternalizzata, col risultato che oltre la metà delle richieste inoltrate non venga soddisfatta. In questa prospettiva, s’inserisce anche il caso dell’iniziativa di Terra Rossa e dell’occupazione dell’asilo nido “Angeli di Beslan”, episodio che, per Salvemini, “rilancia un tema cruciale nella vita delle città che è quello del riconoscimento, della tutela, della valorizzazione dello spazio pubblico, che ovviamente sentiamo nostro”. Quell’edificio è stato chiuso nel 2012 per adeguamenti dovuti alla normativa antincendio, che ha imposto lavori di messa a norma di tutti gli asili comunali: ospitava 66 bambini ed aveva un organico di 12 dipendenti comunali e 4 ausiliari della Lupiae, che sono stati trasferiti nel nuovo immobile di via Nino della Notte, inaugurato dall’amministrazione comunale nel vivo della campagna elettorale. “Da allora - spiega Salvemini - un iter complicato, legato all’acquisizione del titolo di proprietà del suolo, alle procedura di accatastamento, alla dichiarazione di agibilità, ha rallentato fin troppo i tempi previsti per la riapertura degli ‘Angeli di Beslan’e mutilato l’offerta di un servizio pubblico essenziale per la città. Un classico esempio di burocrazia amministrativa e lentezza politica che ha danneggiato le famiglie leccesi e determinato inevitabile incuria e degrado della struttura di via Casavola. Cui l’occupazione ha posto rimedio grazie al lavoro volontario di tanti cittadini che hanno ripulito e rianimato l’edificio”. Ora, però, come conferma il settore edilizia scolastica, il Comune sarebbe pronto finalmente ad affidare i lavori: “Crediamo – afferma Salvemini - che il modo migliore per dare ‘un valore di comunità’ all’occupazione sia quello pretendere da parte dell’amministrazione l’impegno alla riapertura per il prossimo anno scolastico degli ‘Angeli di Beslan’, il gesto più politico che possa immaginarsi a chiusura di questa vicenda”. “Siamo certi – aggiunge - che i primi a dichiararsi favorevoli al riuso di quell’edificio come asilo nido per la città siano propri quelli di Terra Rossa” e che “nessun conflitto né braccio di ferro sia pertanto necessario; nessuno ordine di sgombero dovrà essere disposto”: “Poter consentire a settembre a 66 famiglie leccesi di poter utilizzare l’asilo nido comunale – conclude - è un obiettivo a cui tutti come cittadini e amministratori dobbiamo impegnarci”.