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Nuovo ospedale, Abaterusso dice no a Maglie: “Meglio l’area tra Nardò, Copertino e Galatina”

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Leccesette

Il consigliere regionale Pd, propone di emendare l’articolo che delibera il riordino ospedaliero nel Salento. Un nuovo ospedale nel Salento, ma tra Nardò, Copertino e Galatina. La proposta, che metterebbe in soffitta la decisione della giunta regionale di costruire la struttura tra Maglie e Melpignano, arriva dal consigliere regionale Pd, Ernesto Abaterusso: “La provincia di Lecce ha bisogno di un nuovo ospedale -scrive il consigliere -per rendere davvero funzionale e moderna la sua rete ospedaliera all’interno del sistema sanitario pugliese. Non si tratta di una rivendicazione campanilistica. Il Salento ha contribuito in modo decisivo all’attuazione del piano di rientro varato dal governo Vendola: sei ospedali chiusi (Nardò, Maglie, Campi, Poggiardo, San Cesario, Gagliano), circa 350 posti letto in meno. Adesso è il momento di fare un balzo in avanti, sempre nella consapevolezza che bisogna utilizzare al meglio le poche risorse disponibili”. Abaterusso propone nell’emendamento di individuare il nuovo ospedale del Salento nell’area tra Nardò, Copertino e Galatina. Una scelta è motivata da considerazioni limpide: “Il nuovo ospedale del Salento (Nardò-Copertino-Galatina) servirebbe un’area densamente popolata; solo le tre città raccolgono circa 100mila abitanti. La nuova struttura comporterà la chiusura dei due nosocomi di Galatina e Copertino che manifestano da tempo problemi strutturali legati alla vetustà degli edifici e alla loro inadeguatezza tecnologica. Il piano di riordino definito della giunta lascia scoperte importanti località turistiche, da Porto Cesareo alle marine di Nardò, i cui collegamenti con Gallipoli sono alquanto difficoltosi, soprattutto durante la stagione estiva. L’ospedale di Scorrano, che si propone di primo livello, manterrebbe le sue funzioni e potrebbe addirittura essere ulteriormente rafforzato. Stiamo parlando in definitiva di una struttura moderna, con tutti i reparti e con servizi ormai indispensabili per curare le urgenze (Utic, rianimazione, neonatologia, ecc…), con macchinari e tecnologie all’avanguardia. Un ospedale che diventerebbe un centro di riferimento provinciale al pari del “Fazzi” di Lecce”.

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