
Paura e sconcerto per gli attentati di questa mattina a Bruxelles. il racconto di alcuni testimoni. "Qui c'è davvero il delirio, non immaginavamo potesse succedere davvero, né che si arrivasse a questo punto". Francesco Cisternino è pugliese, lavora a Bruxelles per Confcommercio. "Venendo al lavoro - dice - ho visto persone in lacrime per strada: dai taxi stanno facendo scendere tutti per i 'security ceck', stanno controllando chiunque". Per ora, aggiunge, "le linee dei telefoni cellulari sono tutte in tilt mentre i social funzionano". "Stavolta - conclude - è veramente brutto". Per un soffio in quell'inferno non si è trovato anche l'europarlamentare Raffaele Fitto: "Sono in Italia, grazie a Dio avevo annullato il viaggio a Bruxelles proprio ieri sera per altri motivi. Ho parlato con i miei collaboratori a Bruxelles, stanno bene. Il mio assistente ha preso la metro mezzora prima dell'attentato. Ma dobbiamo capire e attendere ancora un po', perché i collaboratori del Parlamento europeo prendono la metropolitana. Attendiamo notizie certe, sperando confermino che nessuno è rimasto coinvolto". E’ sconvolto anche Mauro D’Attis, ex consigliere comunale di Brindisi di Forza Italia e membro effettivo della delegazione italiana al Comitato delle Regioni, l'assemblea consultiva con sede a Bruxelles che dà voce agli enti locali e regionali nel cuore dell'Unione europea. “Questa mattina dovevo essere lì, a Bruxelles. Poi c’è stato un rinvio della partenza, deciso appena pochi giorni fa. Che dire? Hanno preso d’assalto i punti nevralgici delle istituzioni europee. Non potevano scegliere ‘di meglio’ dal loro punto di vista: l’aeroporto perché Bruxelles non è una città turistica, ma vive attorno alle istituzioni e necessariamente tutti partono da lì; e poi hanno colpito le due stazioni della metropolitana che arrivano quasi sotto al Parlamento ed alla Commissione Europea. Non sono entrati nei ‘Palazzi’, ma è come se lo avessero fatto. Il segnale, l’obiettivo erano quelli. Sino a pochi minuti fa ero molto preoccupato perché un mio collaboratore, ed anche un paio di dipendenti nostri, italiani, che sapevo essere lì a quell’ora, non rispondevano al telefono. Poi, però, ho appreso che fortunatamente erano fuori sede. Ma rimane lo sconcerto per i tanti morti ed i tantissimi feriti”. Intanto è stato innalzato il livello di sicurezza in tutti gli scali aeroportuali italiani. Il Viminale ha disposto un ulteriore rafforzamento dei dispositivi di controllo, già elevati, in tutti gli aerporti, Bari e Brindisi compresi. Disposto inoltre un coordinamento immediato con tutte le forze di sicurezza presenti negli aeroporti e uno scambio informativo con le direzioni aeroportuali e con le società che gestiscono gli scali. Fonte: barisette.it