Il personale di polizia locale ha scoperto il raggiro: una donna e suo marito avevano iniziato l’attività con la scusa di un’associazione no-profit e mettendo in piedi un sito, materiale di promozione e biglietti da visita. Doveva essere una fondazione no-profit quella accolta all’interno di una struttura al centro di Gallipoli, e, invece, svolgeva attività di un bed and breakfast in maniera abusiva: a scoprire il raggiro il personale di polizia del locale commissariato che ha denunciato una donna, L.A., di Nardò, presidente della finta associazione no-profit, applicandole una sanzione amministrativa di ben 3333 euro. I titolari, la donna e suo marito, C.A., con interessi commerciali a Gallipoli, con la scusa di essere una associazione no-profit, avevano messo in piedi un’attività di ricezione turistica, un B&B, non ad uso esclusivo dei soci, bensì a disposizione di qualsiasi altra utenza, con tanto di sito internet, biglietti da visita e materiale di promozione, con l’indicazione dei prezzi delle camere e le recensioni delle persone già ospitate. Peccato che alla base non vi fosse alcuna segnalazione certificata di inizio attività né alcun adempimento delle prescrizioni previste dalla Legge regionale. Al momento del controllo nella struttura erano presenti due clienti. Sono in corso ulteriori controlli amministrativi con l’approssimarsi della stagione estiva, al fine di evitare spiacevoli sorprese ai turisti.
Il personale di polizia locale ha scoperto il raggiro: una donna e suo marito avevano iniziato l’attività con la scusa di un’associazione no-profit e mettendo in piedi un sito, materiale di promozione e biglietti da visita. Doveva essere una fondazione no-profit quella accolta all’interno di una struttura al centro di Gallipoli, e, invece, svolgeva attività di un bed and breakfast in maniera abusiva: a scoprire il raggiro il personale di polizia del locale commissariato che ha denunciato una donna, L.A., di Nardò, presidente della finta associazione no-profit, applicandole una sanzione amministrativa di ben 3333 euro. I titolari, la donna e suo marito, C.A., con interessi commerciali a Gallipoli, con la scusa di essere una associazione no-profit, avevano messo in piedi un’attività di ricezione turistica, un B&B, non ad uso esclusivo dei soci, bensì a disposizione di qualsiasi altra utenza, con tanto di sito internet, biglietti da visita e materiale di promozione, con l’indicazione dei prezzi delle camere e le recensioni delle persone già ospitate. Peccato che alla base non vi fosse alcuna segnalazione certificata di inizio attività né alcun adempimento delle prescrizioni previste dalla Legge regionale. Al momento del controllo nella struttura erano presenti due clienti. Sono in corso ulteriori controlli amministrativi con l’approssimarsi della stagione estiva, al fine di evitare spiacevoli sorprese ai turisti.