
La questione della modifica dello Statuto arriva in consiglio comunale grazie ai voti di opposizione e “Lecce 2017” in commissione: e ora i numeri dell’amministrazione potrebbero essere messi a dura prova. Il bilancio comunale di Lecce non potrà essere più votato solo dall’amministrazione, ma serviranno i voti di una maggioranza qualificata all’interno dell’assise di Palazzo Carafa: è questa la svolta su cui sembra volgere il dibattito politico nel capoluogo salentino, dopo che ieri la Commissione consiliare ha dato il via libera alla modifica dello Statuto comunale, strumento di regolamentazione già modificato nel 2014. La proposta di modifica, avanzata dal consigliere di minoranza Antonio Torricelli, vuole ripristinare quella che viene vista come un “segnale di democrazia”, che intende far trovare la massima convergenza possibile su un punto, il bilancio, fondamentale nell’economia stessa dell’amministrazione. Ma non c’è solo una questione “tecnica” o di visione dei regolamenti, perché la modifica dello Statuto rischia di essere il primo passaggio vero in cui la maggioranza frantumata di Paolo Perrone verrà chiamata a confrontarsi coi numeri e le evoluzioni degli ultimi mesi. Nella commissione, infatti, ad esprimersi favorevolmente sulla questione sono stati i consiglieri di minoranza, Antonio Torricelli del Pd e Saverio Citraro di “Lecce città pubblica”, con quelli di maggioranza, Rocco Ciardo e Paolo Cairo di “Lecce 2017”: ed è proprio il gruppo consiliare di più recente costituzione che sembra intenzionato a far “pesare” la propria presenza, dopo le rassicurazioni delle scorse settimane sulla volontà di rappresentare un pungolo a migliorare l’attività dell’amministrazione. Nonostante le richieste dei “Conservatori e riformisti” e di “Lecce città nel mondo”, che volevano un rinvio della discussione, meritevole a loro modo di vedere di ulteriori approfondimenti, Cairo e Ciardo hanno preferito sposare l’asse con l’opposizione, “costringendo” l’amministrazione a portare in consiglio la questione. E quando l’argomento arriverà in consiglio, i numeri potrebbero mettere in difficoltà Perrone: favorevoli allo Statuto sarebbero 9 del centrosinistra e 6 di “Lecce 2017”, per un totale di 15 voti, uno in meno di quanti ne servirebbero per dare via libera al provvedimento.