
Il primo cittadino Paolo Perrone aveva dichiarato al Quotidiano di voler procedere con lo sgombero dell’edificio. Sale la tensione per la vicenda dell’ex asilo di via Franco Casavola. L’occupazione, per il sindaco Paolo Perrone, è un atto illegittimo: “Faremo partire una denuncia per occupazione abusiva”, aveva dichiarato al Quotidiano di Puglia. Pugno duro che prelude ad un’ordinanza di sgombero del neonato Centro Sociale “Terra Rossa”. Gli occupanti però sono decisi a non demordere: “Dopo tre anni di incuria e proprio subito dopo la nostra occupazione, guarda caso sono stati trovati i denari per procedere alla messa a norma della struttura di proprietà dell'Acquedotto Pugliese, il che consentirebbe la riapertura dell'asilo nido. Dunque, è necessario occupare ed esporsi alle denunce per porre all'attenzione dell'amministrazione pubblica disagi e degrado che sono già sotto gli occhi di tutti? Se così fosse, ben vengano le occupazioni e tutti gli atti di disobbedienza civile, peraltro costituzionalmente garantiti. Alla luce di ciò, prendiamo atto che la nostra azione ha ottenuto il grande risultato di svegliare le istituzioni rispetto a una situazione che, a detta delle famiglie che abitano in via Casavola, si era fatta insostenibile”. La struttura fino ad ora era nel degrado più assoluto: “È indecente -continuano- che una scuola pensata per bambini fosse ridotta, a causa della malagestione pubblica, a luogo di spaccio, tossicodipendenza e sesso mercenario a due passi tra l'altro da una scuola elementare attiva. Non è un caso che in tre giorni di occupazione decine e decine di famiglie e numerose associazioni sono passate a darci sostegno morale e materiale, affermando la loro soddisfazione per quello che stavamo e stiamo facendo e lamentando l'assenza di spazi pubblici che possano accogliere iniziative e attività socio-culturali che partono dal basso. Le attività che abbiamo intenzione di mettere in campo utilizzando gli spazi del Terra Rossa rientrano proprio tra quei servizi sociali al momento assenti. A sentire la gente che è passata in questi giorni e che ci ha aiutato a bonificare questo spazio, esiste in realtà una domanda forte di questi servizi”. Un passo indietro potrà essere fatto solo se il Comune darà in concessione uno spazio che sia altrettanto adatto alle attività di pubblica utilità già programmate: “Se l'amministrazione comunale, anche grazie alla nostra azione, è seriamente intenzionata a riaprire l'asilo nido, noi saremo disposti con le giuste garanzie (pubblicazione del bando di gara e documentazione di bilancio e importo destinato alla struttura) a riconsegnare lo spazio alla sua originaria destinazione d'uso, da noi completamente ripulito e bonificato. La scelta di occupare un ex asilo nido non è casuale, ma è stato un atto di denuncia contro la carenza strutturale e ormai insostenibile di tali servizi in città”. Venerdì 18 alle 18.30 ci sarà un'assemblea pubblica aperta ai residenti del quartiere e a chiunque fosse interessato al progetto. Sulla vicenda anche l’intervento di Luca Ruberti di Lecce Bene Comune: “Esprimiamo invece apprezzamento e incoraggiamento per la prospettiva politica di impegno presentata dal CSOA "Terra rossa". Riteniamo che sarebbe un errore mortificare sul nascere la spinta dal basso che l'iniziativa di autogestione di uno spazio pubblico abbandonato rappresenta, per il solo fatto che privarsi di questa opportunità equivarrebbe a privarsi di una opportunità di crescita della comunità nonché di rigenerazione urbana della zona di via Monteroni”.