
Anaci e Anaip: "Il rischio è la totale paralisi delle attività di amministrazione delle case popolari". “La Regione Puglia metta a disposizione le risorse per fronteggiare le morosità come previsto dalla legge 10/2014. Altrimenti non saranno più i forniti servizi nelle case popolari”. Il grido d'allarme arriva dalle associazioni degli amministratori Anaci e Anaip i cui responsabili si sono incontrati per affrontare l’emergenza-morosità nelle palazzine di proprietà dell’ex Iacp. Erano presenti i presidenti regionali e provinciali dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (ANACI), rispettivamente Antonio De Giovanni e Carlo Mignone e il presidente dell’Associazione nazionale amministratori immobiliari professionisti (ANAIP), Salvatore Camposeo. Le associazioni chiedono alle istituzioni preposte, in particolare alla Regione Puglia, di garantire un trasferimento di risorse sufficienti a garantire l’erogazione dei servizi, non potendo ricadere la responsabilità sugli stessi amministratori, che si trovano già in grosse difficoltà e si dicono stanchi di essere additati come colpevoli di una situazione determinata da altre cause. Anaci e Anaip contestano, inoltre, all’Acquedotto pugliese (Aqp) la grave disparità di trattamento nell’interruzione del servizio di fornitura idrica che avviene senza criteri ben precisi, ma a macchia di leopardo e senza una sorta di graduatoria che tenga conto delle passività accumulate. Capita spesso, infatti, che siano penalizzati condomini con debiti inferiori rispetto ad altri. Per giunta, una serie di disposizioni sono ritenute discriminanti in ordine alle modalità di rientro del debito maturato, variando senza parametri fissi e dovranno d'ora innanzi essere concordate preventivamente. Ciò al fine di scongiurare il taglio delle forniture idriche. Nonostante le numerosissime richieste di rimborso, però, non sono stati effettuati pagamenti da parte dell’ex Iacp e, parallelamente, sono esplose le passività, causando l’impossibilità ad erogare i servizi minimi agli assegnatari, anche a quelli che non risultano morosi. De Giovanni rileva, poi, che il problema non interessa solo la provincia di Lecce, ma anche altre province pugliesi, determinando in certi casi la sospensione degli altri servizi, dagli ascensori alle autoclavi, dai servizi di pulizia ai piccoli lavori di manutenzione negli alloggi pubblici. Anaci e Anaip invitano, perciò, il presidente regionale, Michele Emiliano, gli assessori, Anna Maria Curcuruto e Salvatore Negro, l’amministratore unico, a convocare un tavolo di confronto con le Arca e l’Aqp. "Ci si auspica – concludono i rappresentanti delle associazioni – di trovare degli interlocutori capaci di comprendere le nostre preoccupazioni in merito alle crescenti difficoltà nella gestione degli alloggi pubblici, perché non c’è solo il rischio di una totale paralisi delle attività di amministrazione delle case popolari, con conseguente sospensione di tutti i servizi, ma ne pagherebbero le conseguenze anche le ditte fornitrici ed appaltatrici di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che, pur risultando creditrici nei confronti delle autogestioni, non riuscirebbero più a far fronte alle scadenze fiscali e rischierebbero il fallimento".