
Dai consiglieri comunali PD e dalla segreteria cittadina, l’appello al sindaco e alla maggioranza di Palazzo Carafa. Un destino e un’attenzione differente da quelle sinora riservata dall’amministrazione comunale. Lo chiede il Pd leccesi proponendo di realizzare una zona franca per le marine leccesi. “San Cataldo, Frigole, Torre Chianca, Spiaggiabella, Torre Rinalda meritano di essere valorizzate e opportunamente infrastrutturate, di essere agevolate e incentive nel coraggio dell’investimento, soprattutto se l’obiettivo è quello della destagionalizzazione”. È questo l’appello che, dalla segreteria cittadina del Partito Democratico, i consiglieri comunali e il segretario cittadino hanno lanciato, questa mattina, al sindaco e alla maggioranza di Palazzo Carafa, alla vigilia della discussione, in Consiglio comunale, della mozione presentata lo scorso novembre dal consigliere Antonio Rotundo che invita l’amministrazione a dichiarare il litorale leccese ‘zona franca comunale’. La proposta è esentare dal pagamento di tutte le imposte, tasse e tributi di competenza comunale, per cinque anni, tutte le nuove attività economiche che s’impegnano a restare aperte tutto l’anno. FORESIO - “Sul degrado delle marine, il gruppo consiliare del Pd lavora da tempo e lo fa con atti che sono lì, disponibili a tutti. Grazie all'iniziativa del comitato "I Guardiani del farò" si sta creando un bel movimento d'opinione. La nostra intenzione è quella di continuare a fare le nostre proposte raccogliendo quelle che arrivano dai cittadini e portandole nelle sedi istituzionali. ROTUNDO - “È necessario invertire la tendenza che ha visto negli ultimi anni il progressivo venir meno di servizi persino essenziali: dalla chiusura degli uffici postali di S. Cataldo e Frigole, all’assenza di postazioni bancomat, di servizi informativi, di servizi igienici. CAPONE - “Una città che ha il mare non rinuncia mai a promuoverlo, perché mare significa turismo, economia, ma anche apertura, conoscenza, frontiera per sponde e culture. L’incuria dell’amministrazione comunale nei confronti delle marine leccesi è, in quest’ottica, ancora più grave perché non ha solo sciupato un’opportunità di sviluppo ma anche d’incontro, e togliere a una parte del Salento la vocazione di terra di accoglienza è come togliere il fiato a un maratoneta”. Per i consiglieri d’opposizione è altrettanto urgente approvare il Piano Urbanistico Generale e il Piano Comunale delle Coste, strumenti di programmazione indispensabili, la cui assenza ha penalizzato fortemente le potenzialità di sviluppo delle marine. MARRA - “Gli scarsi collegamenti pubblici con la città, l’assenza di uno sportello informativo e di orientamento per i villeggianti, una segnaletica stradale adeguata, bagni pubblici mancanti, la totale assenza di una promozione di eventi almeno durante la stagione estiva, per non rendere le marine un semplice quartiere dormitorio, sono l’emblema del degrado. Siamo all’ennesima conta delle promesse non mantenute da questa amministrazione che dimostra, ancora una volta, di non essere in grado di gestire un’importante risorsa del suo territorio, perché Lecce è città d’arte, di cultura e di mare”. Dalla minoranza l’invito è poi anche a integrare le marine nel calendario di eventi della città così da favorire la destagionalizzazione e, al contempo, potenziare la stagionalizzazione. Programmare, quindi, un sistema di trasporto più efficiente e ristrutturare le piste ciclabili oggi completamente degradate.