
Resta calda la polemica sulla proposta di legge, bocciata nelle commissioni regionali. Abaterusso attacca va giù duro: “Un imbroglio colossale, pieno di demagogia. Se viene portata in consiglio, voto contro”. È ancora calda la polemica sul cosiddetto ddl Blasi, che propone vincoli ai terreni colpiti da xylella e di cui si è discusso nella seduta congiunta della IV e V Commissione regionale. Il consigliere Pd, Ernesto Abaterusso, sottolinea di aver appreso della bocciatura della legge emendamento solo stamattina e di aver preso atto delle dichiarazioni di Sergio Blasi, che ha denunciato “interessi trasversali che interessano la maggioranza” e mettendo in discussione la propria permanenza nella stessa. “Qui nessuno mette in discussione – afferma - il divieto di consumo ulteriore di suolo agricolo oramai dato per scontato da qualsiasi studio o approfondimento. Ma la posizione assunta dal consigliere appare alquanto bizzarra, infantile e dal vago sapore ricattatorio”. Abaterusso richiama Blasi alla disciplina di partito, invitando ad accettare le regole interne, nel bene e nel male: “Ripetere continuamente ‘o si fa come dico io o me ne vado’ è indice di scarso senso di appartenenza e di totale mancanza di rispetto verso un partito, il Pd, che lo ha eletto per ben due volte consigliere regionale, segretario provinciale e segretario regionale”. Per Abaterusso, la proposta Blasi “è un imbroglio colossale pieno di demagogia perché non aggiunge né toglie nulla alla normativa vigente”. “Anzi – aggiunge Abaterusso -, se fosse approvata gli olivicoltori, oltre al danno dato dalla Xylella, subirebbero anche la beffa prevista dalla Pdl. Il richiamo alla disciplina che colpisce le aree colpite da incendi è del tutto privo di senso: chiunque sia in buona fede capisce che quella disciplina ha una funzione di prevenzione rispetto a possibili azioni volontarie di soggetti interessati alla speculazione, situazione che nulla, ma proprio nulla ha a che vedere con gli agricoltori oggi colpiti da un evento naturale che ancora non si sa bene come contrastare efficacemente”. Per il consigliere regionale Pd, l’unica proposta seria sarebbe vietare il cambio di destinazione d’uso dei terreni interessati attraverso deroghe e varianti agli strumenti urbanistici vigenti, che a quel punto sarebbero ad personam: “Come è accaduto – afferma - in ‘taluni’ comuni (Melpignano è uno di questi) che hanno trasformato zone agricole in aree per insediamenti di centri benessere”. Abaterusso ricorda come la programmazione del territorio sia dettata dal Piano paesaggistico territoriale regionale a cui i comuni debbono attenersi, pena la bocciatura dei piani urbanistici presentati. Quindi invita Emiliano a promuovere un tavolo di approfondimento e studio di alto livello per individuare proposte e strategie utili per il futuro del territorio: “Sono i problemi e gli interessi degli agricoltori che dobbiamo avere a cuore”. Il consigliere ammette di fatica a riconoscersi nelle parole del proprio capogruppo Michele Mazzarano che ha auspicato l'approvazione della legge in Consiglio regionale: “I regolamenti democratici e istituzionali parlano chiaro: se una proposta viene bocciata in Commissione non va in Consiglio - dove peraltro è stata già bocciata - ma viene dichiarata morta. Se la presidenza del consiglio dovesse intraprendere una strada diversa io, per la prima volta, chiederò al gruppo di poter votare contro e motiverò in aula la mia scelta. Declinerò così ogni possibile responsabilità per i danni arrecati agli agricoltori della mia provincia”.