L'operazione "Gran Turkese" delle Fiamme Gialle di Roma ha ricostruito i traffici di stupefacenti gestiti da un gruppo criminale che si avvleva di appoggi anche in provincia di Lecce. La Guardia di Finanza di Roma ha stroncato un traffico internazionale di stupefacenti gestita dalla Camorra ma con ramificazioni anche nel Salento. Secondo le indagini condotte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, gli indagati disponevano di ingenti quantitativi di denaro contante nonché di numerose autovetture, munite di doppiofondo, che venivano appositamente “preparate” da carrozzieri della provincia di Lecce per poi essere utilizzate per il trasporto dello stupefacente. In carcere sono finite sette persone, tra cui Mario Avolio, Giuseppe e Leonardo Leonardi, questi ultimi due diretti congiunti del noto Antonio Leonardi alias “Chiappellone”, già affiliato al clan camorristico Di Lauro ed, in seguito, esponente di spicco del “Clan degli Scissionisti”, assicurato alla giustizia nel Natale del 2012 ed oggi collaboratore di giustizia. Obiettivo dell’organizzazione era quello di importare ingenti quantitativi di stupefacente, sia eroina che cocaina, sfruttando differenti rotte quali la Turchia, la Spagna, l’Olanda ed il Venezuela. Al fine di avere sempre maggiore sostanza stupefacente a disposizione, i criminali avevano stretto solide alleanze anche con narcotrafficanti turchi, ecuadoregni ed olandesi. Il gruppo criminale operava come vero e proprio supermarket della cocaina, rifornendo, costantemente, più spacciatori operanti nella Capitale, a Napoli (piazza di Scampia) nonché nell’agro pontino, tra Terracina e Fondi, grazie anche all’intermediazione svolta dal Umberto Leonardi (fratello di Antonio), di stanza a Terracina. Le indagini hanno tratto spunto dal sequestro di un ingente quantitativo di eroina, oltre 43 kg, operato dalla polizia turca nell’agosto del 2012, al confine con la Grecia. Lo stupefacente era abilmente occultato nell’autovettura di un cittadino italiano, il romano Emiliano Bellini. Quest’ultimo aveva simulato un viaggio di piacere con la famiglia ma, in realtà, faceva da “corriere” ed aveva il compito di far giungere il “prezioso” carico nella Capitale, che - una volta immesso sulla piazza dello spaccio - avrebbe fruttato oltre 2 milioni di euro. Tra gli altri arrestati Nicola Melpignano, nato a Roma il 24.11.1955; Thomas Pizzolante, 53enne di Morciano di Leuca, Memis Frankhauser, nato a Pazarcik in Turchia. In tutto sono state eseguite 20 perquisizioni, a Roma e provincia, Napoli e provincia, Lecce e provincia ed in provincia di Latina, nei confronti di ulteriori soggetti, a vario titolo coinvolti nelle illecite attività di narcotraffico.
L'operazione "Gran Turkese" delle Fiamme Gialle di Roma ha ricostruito i traffici di stupefacenti gestiti da un gruppo criminale che si avvleva di appoggi anche in provincia di Lecce. La Guardia di Finanza di Roma ha stroncato un traffico internazionale di stupefacenti gestita dalla Camorra ma con ramificazioni anche nel Salento. Secondo le indagini condotte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, gli indagati disponevano di ingenti quantitativi di denaro contante nonché di numerose autovetture, munite di doppiofondo, che venivano appositamente “preparate” da carrozzieri della provincia di Lecce per poi essere utilizzate per il trasporto dello stupefacente. In carcere sono finite sette persone, tra cui Mario Avolio, Giuseppe e Leonardo Leonardi, questi ultimi due diretti congiunti del noto Antonio Leonardi alias “Chiappellone”, già affiliato al clan camorristico Di Lauro ed, in seguito, esponente di spicco del “Clan degli Scissionisti”, assicurato alla giustizia nel Natale del 2012 ed oggi collaboratore di giustizia. Obiettivo dell’organizzazione era quello di importare ingenti quantitativi di stupefacente, sia eroina che cocaina, sfruttando differenti rotte quali la Turchia, la Spagna, l’Olanda ed il Venezuela. Al fine di avere sempre maggiore sostanza stupefacente a disposizione, i criminali avevano stretto solide alleanze anche con narcotrafficanti turchi, ecuadoregni ed olandesi. Il gruppo criminale operava come vero e proprio supermarket della cocaina, rifornendo, costantemente, più spacciatori operanti nella Capitale, a Napoli (piazza di Scampia) nonché nell’agro pontino, tra Terracina e Fondi, grazie anche all’intermediazione svolta dal Umberto Leonardi (fratello di Antonio), di stanza a Terracina. Le indagini hanno tratto spunto dal sequestro di un ingente quantitativo di eroina, oltre 43 kg, operato dalla polizia turca nell’agosto del 2012, al confine con la Grecia. Lo stupefacente era abilmente occultato nell’autovettura di un cittadino italiano, il romano Emiliano Bellini. Quest’ultimo aveva simulato un viaggio di piacere con la famiglia ma, in realtà, faceva da “corriere” ed aveva il compito di far giungere il “prezioso” carico nella Capitale, che - una volta immesso sulla piazza dello spaccio - avrebbe fruttato oltre 2 milioni di euro. Tra gli altri arrestati Nicola Melpignano, nato a Roma il 24.11.1955; Thomas Pizzolante, 53enne di Morciano di Leuca, Memis Frankhauser, nato a Pazarcik in Turchia. In tutto sono state eseguite 20 perquisizioni, a Roma e provincia, Napoli e provincia, Lecce e provincia ed in provincia di Latina, nei confronti di ulteriori soggetti, a vario titolo coinvolti nelle illecite attività di narcotraffico.