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Acquisti in rete a prezzi convenienti, ma sono truffe: rintracciati e denunciati gli autori

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Leccesette
Tre episodi all’attenzione della polizia leccese: uno smartphone, un cambio automatico e un Bimby gli oggetti delle truffe ai danni di tre cittadini del capoluogo. Scovati i truffatori e denunciati. La truffa corre ancora una volta sul web. Si moltiplicano i casi di leccesi, finiti nella rete dei malintenzionati, attraverso i siti di vendita specializzati, dove si acquistano prodotti che poi non si vedranno mai. È il caso di una 30enne leccese, che il 12 gennaio scorso rispondeva ad un annuncio su “Subito.it” dove era stata pubblicizzata la vendita di un telefonino Samsung Galaxy Edge 32 H a 350 euro. Dopo aver contattato il venditore prima tramite messaggio sul numero di telefono indicato e poi su richiesta di quest’ultimo su whatsapp, il venditore inviava la foto della sua tessera sanitaria, intestata a D.G. nato a Teramo  nel ’71, e la foto di una poste pay evolution. L’acquirente pagava la metà dell’importo richiesto, con l’accordo del saldo alla consegna. Per convincere la donna della genuinità dell’affare, l’uomo mandava su whatsapp la foto del pacco celere plus ma il codice di riferimento, da un successivo controllo, risultava non registrato. Dal momento che la merce nei giorni successivi non arrivava, la 30enne provava a contattare il venditore su whatsapp, riscontrando che il contatto fosse stato bloccato e il venditore non rispondesse al telefono. La donna, su richiesta del venditore, gli aveva anche inviato la foto della patente di guida e del suo codice fiscale. Da accertamenti effettuati dall’Ufficio volanti si è risaliti attraverso il numero della poste pay al truffatore, che è stato denunciato per truffa aggravata in concorso con F.C. nato a Teramo nel ’91, titolare del numero telefonico al quale la signora aveva chiamato per i primi contatti, mentre D.G. risultava intestatario della carta poste pay. Un secondo episodio si registrava il 1° febbraio, quando si presentava presso l’ufficio denunce un leccese del’63, che raccontava di aver acquistato tramite il sito “subito.it” un cambio automatico per autovettura, marca Mercedes per un importo di 350 euro. Come da accordi presi col venditore, l’acquirente effettuava due diverse operazioni per pagare la somma pattuita ricaricando la carta prepagata postepay, senza tuttavia ricevere la merce. Dagli elementi forniti, l’ufficio volanti accertava che la carta poste pay evolution e il numero telefonico usato per i contatti erano intestati a R.G. residente a Gioia Tauro (RC), nato nell’84 il quale risultava segnalato in diverse province per aver commesso truffe aggravate simili a quella denunciata. Sempre lo stesso giorno, una donna leccese del ’69 riferiva di aver acquistato un elettrodomestico Bimby TM5 per 400 euro, rispondendo ad un annuncio su “Subito.it”, senza concludere la trattativa, rifiutando di eseguire un bonifico bancario sull’iban fornito dal venditore, se non alla consegna della merce. Il venditore, in più occasioni, minacciava, anche di morte, la donna ed i suoi familiari. Dagli elementi forniti,  l’ufficio volanti accertava che l’iban per il bonifico dal presunto venditore corrispondeva ad una carta poste pay intestata a D.D., nato nel ’94 e residente ad Udine, mentre la scheda telefonica risultava intestata a M.K., pakistano del ’91, non censito negli archivi del ministero dell’Interno, pertanto, probabilmente clandestino. Inoltre, D.D. risultava segnalato in diverse provincie, anche in tempi recenti per il reato di truffa aggravata consistente in vendite online dello stesso tipo.

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