
L’operazione condotta dagli agenti del Corpo forestale dello Stato è stata coordinata dalla procura di Grosseto. A rivelare che l’olio spacciato per toscano avesse invece origini pugliesi, è stato l’esame del dna condotto dagli agenti del Corpo forestale dello Stato che hanno sequestrato quasi 200 quintali di olio e posto sotto indagine una cinquantina di persone accusate di frode in commercio e contraffazione di olio con denominazione Igp, ovvero Indicazione geografica protetta. Le imprese olivicole coinvolte nell’inchiesta, si trovano in Puglia e Toscana: si tratta di aziende dislocate nelle province di Grosseto, Firenze, Arezzo, Siena e Foggia, tutte perquisite e sequestrate. Diverso il materiale cartaceo e informatico relativo alla tracciabilità dell’olio, prelevato dagli agenti dagli uffici aziendali: saranno studiati per chiudere il quadro dell’attività di indagini che è stata molto lunga e che ha coinvolto anche il nucleo Agroalimentare e forestale di Roma. Fonte: BariSette.it