Operazione nella notte nelle campagne di Merine. Trafficanti stanati da tre agenti sotto copertura. Marijuana proveniente dall'Albania pronta per essere immessa nel mercato salentino: in tutto 65 chili e 700 grammi del valore di 150mila euro sono stati sequestrati questa notte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce che hanno arrestato 6 persone. L'operazione “Gerico” condotta dal Gico ha sventato un traffico internazionale di stupefacenti grazie al lavoro sotto copertura di due agenti che si sono finti interessati all'acquisto di un grosso quantitativo di droga. Il blitz è scattato questa notte nelle campagne di Merine e contestualmente sono stati eseguiti due arresti in flagranza di reato nei confronti di due cittadini albanesi e di un cittadino italiano. L'ordinanza cautelare in carcere per traffico di stupefacenti ha interessato altre quattro persone coinvolte in vario modo nella compravendita di droga. Si tratta di Pasquale Giannone, 32enne di Lecce residente a Borgagne; Antonio Leo, 37enne di Lecce e residente a Melendugno (entrambi noti alle forze dell'ordine); Albino Volpe di 48 anni originario di Martina Franca ma residente a Melendugno; Bastri Caushaj, albanese di 54 anni residente a Lizzanello; Dorjan Pashaj, 31enne di Durazzo e Leonidha Lapaj, 37enne di Valona. Il provvedimento è stato firmato dal gip presso il Tribunale di Lecce Michele Toriello. Le indagini hanno inoltre consentito di accertare la vicinanza di alcuni di essi al clan mafioso “Vernel”, costola della Sacra Corona Unita, operativo in agro di Vernole e Melendugno. In particolare è emerso che Giannone era debitore nei confronti del clan di una partita di droga e per questo motivo era stato oggetto di minacce da parte di Antonio Leo che gli aveva intimato, pistola in mano, di non trafficare stupefacenti nella stessa area. Questa circostanza aveva spinto Giannone a procurarsi un fucile a canne mozze per difendersi in caso di rappresaglia. Nel fascicolo d'indagine del Pm della Dda Guglielmo Cataldi l'episodio si configura come tentata estorsione correlata alle attività di associazione criminale. Nei confronti degli indagati si ipotizza anche il reato di detenzione e porto di armi da fuoco ed estorsione. Successive perquisizioni eseguite presso le abitazioni degli arrestati hanno consentito di rinvenire e porre sotto sequestro ulteriori 123,15 gr di marijuana. Al termine delle operazioni i sei arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Lecce, a disposizione dell’autorità Giudiziaria.
Operazione nella notte nelle campagne di Merine. Trafficanti stanati da tre agenti sotto copertura. Marijuana proveniente dall'Albania pronta per essere immessa nel mercato salentino: in tutto 65 chili e 700 grammi del valore di 150mila euro sono stati sequestrati questa notte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Lecce che hanno arrestato 6 persone. L'operazione “Gerico” condotta dal Gico ha sventato un traffico internazionale di stupefacenti grazie al lavoro sotto copertura di due agenti che si sono finti interessati all'acquisto di un grosso quantitativo di droga. Il blitz è scattato questa notte nelle campagne di Merine e contestualmente sono stati eseguiti due arresti in flagranza di reato nei confronti di due cittadini albanesi e di un cittadino italiano. L'ordinanza cautelare in carcere per traffico di stupefacenti ha interessato altre quattro persone coinvolte in vario modo nella compravendita di droga. Si tratta di Pasquale Giannone, 32enne di Lecce residente a Borgagne; Antonio Leo, 37enne di Lecce e residente a Melendugno (entrambi noti alle forze dell'ordine); Albino Volpe di 48 anni originario di Martina Franca ma residente a Melendugno; Bastri Caushaj, albanese di 54 anni residente a Lizzanello; Dorjan Pashaj, 31enne di Durazzo e Leonidha Lapaj, 37enne di Valona. Il provvedimento è stato firmato dal gip presso il Tribunale di Lecce Michele Toriello. Le indagini hanno inoltre consentito di accertare la vicinanza di alcuni di essi al clan mafioso “Vernel”, costola della Sacra Corona Unita, operativo in agro di Vernole e Melendugno. In particolare è emerso che Giannone era debitore nei confronti del clan di una partita di droga e per questo motivo era stato oggetto di minacce da parte di Antonio Leo che gli aveva intimato, pistola in mano, di non trafficare stupefacenti nella stessa area. Questa circostanza aveva spinto Giannone a procurarsi un fucile a canne mozze per difendersi in caso di rappresaglia. Nel fascicolo d'indagine del Pm della Dda Guglielmo Cataldi l'episodio si configura come tentata estorsione correlata alle attività di associazione criminale. Nei confronti degli indagati si ipotizza anche il reato di detenzione e porto di armi da fuoco ed estorsione. Successive perquisizioni eseguite presso le abitazioni degli arrestati hanno consentito di rinvenire e porre sotto sequestro ulteriori 123,15 gr di marijuana. Al termine delle operazioni i sei arrestati sono stati associati alla Casa Circondariale di Lecce, a disposizione dell’autorità Giudiziaria.