
In appello confermata la pena per Giovanni Semeraro: avvelenamento colposo delle acque. Condanna a 2 anni e mezzo confermata in appello per l'ex patron del Lecce calcio Giovanni Semeraro. Il processo per l'inquinamento della falda acquifera nella zona dell'Apisem, quello che fu il deposito di carburante di proprietà dell'imprenditore leccese, ha confermato la stessa sentenza del primo grado, celebratosi nel novembre del 2013. La pena prevede 2 anni e 2 mesi per avvelenamento colposo delle acque e 4 mesi per mancata comunicazione. La falda che si trova in corrispondenza dell'ex Apisem, della vicina area universitaria "Studium 2000" e di diverse proprietà private nei pressi di via Taranto, tra cui quella della famiglia Fiorentino, è da anni inquinata con quantità elevate di idrocarburi. Già la sentenza di primo grado affermò come gli interventi per frenare il livello della contaminazione fossero arrivati con colpevole ritardo. Ad oggi, dopo 19 anni dalla chiusura del deposito, la falda rimane fortemente inquinata.