
L’amministratore Augusto Romano si è detto sorpreso e rammaricato da quanto avvenuto. Replica della società Meltin’ Pot dopo l’operazione della Guardia di Finanza che ha portato ad un sequestro di due milioni di euro. “I fatti ed i rilievi -scrive l’amministratore Augusto Romano- appresi in data odierna, dei quali non abbiamo ancora ricevuto notifica formale, si riferiscono ad eventi del 2013, anno in cui, per la precisione il 25 ottobre, la società ha depositato formale domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo, accolta dal Tribunale Civile di Lecce, Sezione Fallimentare, il 31 gennaio 2014. La società ha provveduto puntualmente a tutti gli adempimenti del caso, compresa la definizione di una transazione con la competente Agenzia delle Entrate volta a sanare in via consensuale e definitiva la situazione di inadempimento che si era venuta a creare. La transazione, che sana gli addebiti fiscali, è stata sottoscritta ed accolta dall’Agenzia delle Entrate il 20 ottobre 2014. Inoltre, essa è diventata parte integrante del piano concordatario, omologato con decreto dal tribunale civile di Lecce in data 10 aprile 2015. Il piano, che ha permesso alla società di superare un lungo e profondo periodo di crisi, è in corso di regolare e puntuale esecuzione, sotto la sorveglianza della Sezione Fallimentare del Tribunale Civile di Lecce”. Romano precisa che la Società ha già dato mandato ai propri legali di presentare immediata istanza per richiedere la pronta revoca del provvedimento di sequestro preventivo, anche alla luce della recente giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione in materia.