L'altare è nascosto in un'intercapedine della chiesa. Fabio Antonio Grasso, uno studioso magliese che sta realizzando dei rilievi metrici all'interno della Basilica, lo ha fotografato e descritto. Questa la sua analisi. La chiesa di Santa Croce a Lecce, edificio fra i più studiati perchè simbolo per eccellenza della scultura e architettura rinascimentali e barocche pugliesi, continua, nelle pieghe dei suoi muri, a riservare sorprese. In una intercapedine, larga circa 80 centimetri è emerso un intero altare plausibilmente tardocinquecentesco. Al centro è un arco il cui diametro all'intradosso è pari a circa 2.92 metri. Sulla ghiera di questo arco (a fasce e modanata) compaiono, equamente distribuite, 7 teste d'angelo (tre a destra, tre a sinistra e l'ultima collocata in chiave); l'arco, poggiante su pilastri con cornice è inquadrato da due colonne corinzie. La trabeazione, riccamente e variamente scolpita, è in parte danneggiata all'altezza della cornice superiore. Particolarmente interessante è il fregio. Su quest'ultimo si dispiega infatti una vera e propria processione di angeli ignudi a figura intera sostenenti i simboli della Passione di Cristo (i dadi e la tunica, la scala, i chiodi, la corona di spine, etc). Quegli angeli, partendo dai risalti della trabeazione in corrispondenza delle colonne, procedono in fila, gli uni da destra e gli altri da sinistra, verso il centro del fregio. Nei due pennacchi (ovvero fra l'architrave, l'arco centrale e le colonne laterali) sono inserite, una per parte, le figure intere di due vegliardi. Quello di sinistra ha una barba più lunga dell'altro a destra. Dal punto di vista iconografico questi due personaggi potrebbero essere la rappresentazione di quei profeti che anticiparono nei loro scritti (contenuti nel Vecchio Testamento) la venuta di Cristo. Fabio A. Grasso
L'altare è nascosto in un'intercapedine della chiesa. Fabio Antonio Grasso, uno studioso magliese che sta realizzando dei rilievi metrici all'interno della Basilica, lo ha fotografato e descritto. Questa la sua analisi. La chiesa di Santa Croce a Lecce, edificio fra i più studiati perchè simbolo per eccellenza della scultura e architettura rinascimentali e barocche pugliesi, continua, nelle pieghe dei suoi muri, a riservare sorprese. In una intercapedine, larga circa 80 centimetri è emerso un intero altare plausibilmente tardocinquecentesco. Al centro è un arco il cui diametro all'intradosso è pari a circa 2.92 metri. Sulla ghiera di questo arco (a fasce e modanata) compaiono, equamente distribuite, 7 teste d'angelo (tre a destra, tre a sinistra e l'ultima collocata in chiave); l'arco, poggiante su pilastri con cornice è inquadrato da due colonne corinzie. La trabeazione, riccamente e variamente scolpita, è in parte danneggiata all'altezza della cornice superiore. Particolarmente interessante è il fregio. Su quest'ultimo si dispiega infatti una vera e propria processione di angeli ignudi a figura intera sostenenti i simboli della Passione di Cristo (i dadi e la tunica, la scala, i chiodi, la corona di spine, etc). Quegli angeli, partendo dai risalti della trabeazione in corrispondenza delle colonne, procedono in fila, gli uni da destra e gli altri da sinistra, verso il centro del fregio. Nei due pennacchi (ovvero fra l'architrave, l'arco centrale e le colonne laterali) sono inserite, una per parte, le figure intere di due vegliardi. Quello di sinistra ha una barba più lunga dell'altro a destra. Dal punto di vista iconografico questi due personaggi potrebbero essere la rappresentazione di quei profeti che anticiparono nei loro scritti (contenuti nel Vecchio Testamento) la venuta di Cristo. Fabio A. Grasso