
Forte presa di posizione del consigliere regionale Pd, che chiede ad Emiliano di far chiudere i battenti all’industria che non rispetta l’ambiente e la salute dei cittadini”. “La Asl di Lecce con i dati del Report Ambiente e Salute ci mette davanti agli occhi ancora una volta quella che è la prima emergenza sulla quale lavorare. Un salentino su quattro rischia di ammalarsi di tumore”. Il consigliere regionale del Pd, Sergio Blasi, interviene sull’allarme tumori nel Salento, alla luce dei dati forniti ieri nell’incontro tenutosi al museo Sigismondo Castromediano. “La prima causa – precisa - di questi dati sconvolgenti viene riconosciuta nell’inquinamento provocato in larga parte dalle attività industriali presenti nella nostra provincia o che hanno ricadute nella nostra provincia. Per tutti è facile pensare alla centrale di Cerano e allo stabilimento dell’Ilva di Taranto, sui quali da tempo questa terra chiede sia avviato un processo di decarbonizzazione e di riconversione, utilizzando per Cerano il gas che Tap invece intende far sbarcare a San Foca, rovinando imperdonabilmente un tratto di costa e di entroterra salentino di assoluto pregio”. Per Blasi, però occorre stare attenti anche ai tanti stabilimenti industriali disseminati sul territorio, in particolare al centro della penisola salentina, che è la porzione di territorio più colpita dall’incidenza dei tumori. Per farlo, Blasi chiede che il governatore Emiliano vari un piano di potenziamento delle risorse e del personale dell’Arpa, “colpevolmente sottodimensionato rispetto alle altre Arpa pugliesi”, e cambi direzione immediatamente, “perché c’è chi fa i soldi al di fuori di ogni controllo e sulla salute dei cittadini di Galatina, di Casarano, del Magliese”. Uno degli aspetti più inquietanti del rapporto, per il consigliere Pd, riguarda il livello di inquinamento delle acque: “Bisogna dire chiaramente che tutto ciò è figlio della volontà malcelata anche dai governi Vendola di non chiudere il ciclo dei rifiuti – aggiunge -, lasciando che fossero ancora le grandi discariche i terminali dello smaltimento nel Salento. Dopo anni di promesse non mantenute e di gravissimi ritardi anche da parte degli organismi di gestione a livello provinciale ci troviamo ancora oggi in ritardo, prossimi a perdere i fondi europei necessari a costruire gli impianti di compostaggio e con una nuova assurda discarica a Corigliano che è stata costruita sulla più importante falda acquifera del Salento”. “Bisogna smetterla – tuona Blasi - di giocare a nascondino di fronte a questi dati. Cosa hanno da dire i neoindustrialisti, compresi quelli del mio partito, su questi temi? E i tutori dello status quo in materia di smaltimento dei rifiuti, non vogliono intervenire?”. L’ex sindaco di Melpignano chiede al governatore di lavorare per uscire da quel Medioevo “in cui l’imperativo era non disturbare l’industria, perché dà lavoro”: “L’industria – chiarisce - dà lavoro ma può dare anche morte, come dimostra l’inchiesta di Taranto sulle conseguenze delle attività industriali. E come dimostrano i dati presentati dalla Asl. Oggi abbiamo le tecnologie migliori per ambientalizzare i processi di produzione industriale, dal più piccolo stabilimento fino all’Ilva”. “Abbiamo il coraggio di dire – conclude - che chi non si adegua, da Galatina a Taranto, a Cerano a Maglie, può anche chiudere i battenti? Abbiamo oggi in Regione una politica abbastanza forte e indipendente da poter prendere questa posizione?”.