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Sono passati appena 5 giorni dal clamoroso arresto dell’oramai ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales, del commercialista Massimo Vergara e dell’imprenditore Luca Screti, accusati tutti di corruzione. Ora, l’inchiesta sull’affidamento alla società Nubile dell’impianto di trattamento dei rifiuti, pare, inizi già a delinearsi. Sono stati 3 giorni cruciali, quelli appena trascorsi, che potrebbero segnare una svolta decisiva alla indagini della Procura. Infatti, sono stati ascoltati sia Luca Screti, sia Massimo Vergara e, nella giornata di ieri, anche Mimmo Consales. Inoltre, a fare da collante a tutto ciò, sono stati l’ex segretario particolare di Consales, Cosimo Saracino, ed il funzionario del Comune, Gianluca Cuomo, considerati entrambi testimoni-chiave dell’inchiesta. Screti, in un primissimo momento, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip Giuseppe Licci, idea cambiata in seguito, quando ha chiesto, invece, di poter essere ascoltato dai pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani. Il colloquio, avvenuto nella casa circondariale brindisina, è, ovviamente, coperto dal segreto istruttorio, necessario alla tutela delle indagini. Grazie a questa collaborazione, su disposizione dei pm, a Luca Screti sono stati concessi gli arresti domiciliari, lasciando, così, il carcere. Ben altro atteggiamento, invece, è stato quello di Vergara, dimostratosi fin da subito collaborativo, cui viene contestato di aver consegnato il denaro di Screti a Consales, attraverso Saracino. Il commercialista aveva già attenuto i domiciliari, in quanto avrebbe portato importanti testimonianze già al gip. Infine, nella giornata di ieri, è stato convocato anche Consales (colloquio di pochissimi minuti, ndr), il quale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Linea difensiva, questa, dettata dal suo legale di fiducia, Massimo Manfreda. Quest’ultimo, sostiene di essere entrato in possesso di circa 1500 pagine solo ieri e che deve studiarle, prima di far rispondere il proprio assistito ed imbastire una line difensiva. Sintomatico il fatto che il legale di Consales non abbia neppure chiesto la rimessa in libertà dell’ex primo cittadino. Intanto, quest’oggi, sarà conferito l’incarico a un perito per acquisire e leggere i contenuti dei telefoni e pc degli indagati. Tommaso Lamarina
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Sono passati appena 5 giorni dal clamoroso arresto dell’oramai ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales, del commercialista Massimo Vergara e dell’imprenditore Luca Screti, accusati tutti di corruzione. Ora, l’inchiesta sull’affidamento alla società Nubile dell’impianto di trattamento dei rifiuti, pare, inizi già a delinearsi. Sono stati 3 giorni cruciali, quelli appena trascorsi, che potrebbero segnare una svolta decisiva alla indagini della Procura. Infatti, sono stati ascoltati sia Luca Screti, sia Massimo Vergara e, nella giornata di ieri, anche Mimmo Consales. Inoltre, a fare da collante a tutto ciò, sono stati l’ex segretario particolare di Consales, Cosimo Saracino, ed il funzionario del Comune, Gianluca Cuomo, considerati entrambi testimoni-chiave dell’inchiesta. Screti, in un primissimo momento, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip Giuseppe Licci, idea cambiata in seguito, quando ha chiesto, invece, di poter essere ascoltato dai pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani. Il colloquio, avvenuto nella casa circondariale brindisina, è, ovviamente, coperto dal segreto istruttorio, necessario alla tutela delle indagini. Grazie a questa collaborazione, su disposizione dei pm, a Luca Screti sono stati concessi gli arresti domiciliari, lasciando, così, il carcere. Ben altro atteggiamento, invece, è stato quello di Vergara, dimostratosi fin da subito collaborativo, cui viene contestato di aver consegnato il denaro di Screti a Consales, attraverso Saracino. Il commercialista aveva già attenuto i domiciliari, in quanto avrebbe portato importanti testimonianze già al gip. Infine, nella giornata di ieri, è stato convocato anche Consales (colloquio di pochissimi minuti, ndr), il quale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Linea difensiva, questa, dettata dal suo legale di fiducia, Massimo Manfreda. Quest’ultimo, sostiene di essere entrato in possesso di circa 1500 pagine solo ieri e che deve studiarle, prima di far rispondere il proprio assistito ed imbastire una line difensiva. Sintomatico il fatto che il legale di Consales non abbia neppure chiesto la rimessa in libertà dell’ex primo cittadino. Intanto, quest’oggi, sarà conferito l’incarico a un perito per acquisire e leggere i contenuti dei telefoni e pc degli indagati. Tommaso Lamarina