Luigi Pepe difende il lavoro svolto negli ultimi cinque anni: "Ho cancellato il debito da 3 milioni e 800mila euro ma mi sono opposto alle loro interferenze: per questo vogliono rovinare la mia immagine" “Vogliono cacciarmi perché non gli ho consentito di interferire con la gestione di Stp, mi hanno minacciato e ricattato”. L’amministratore unico della società di trasporti annuncia le sue dimissioni e punta il dito contro la Provincia e Antonio Gabellone. Proprio il numero uno di Palazzo dei Celestini, non molto tempo fa si mostrava soddisfatto per come era stata gestita Stp: lo sottolinea lo stesso Pepe in conferenza stampa carte alla mano. E poi cosa è successo? Qualche “no” di troppo alle richieste che arrivavano da Palazzo dei Celestini e Gabellone avrebbe preso la decisione di sfiduciare l’amministratore unico a due mesi dalla scadenza naturale dell’incarico. "Chiudo il bilancio con 700mila euro di utile e questi sono schiaffoni a Gabellone e a qualche sindacalista. Si vergognino” ha tuonato Pepe che nell’incontro con la stampa ha elencato una lunga lista di interventi che hanno consentito ad Stp di ripianare il debito da 3 milioni e 800mila euro del 2010 e registrare un utile di 700mila euro: taglio delle indennità, contratto di solidarietà per i dipendenti, risparmio sulle spese correnti. La “pietra dello scandalo” è il concorso bandito per stilare una graduatoria dalla quale attingere personale da impiegare part-time: questa decisione avrebbe violato le direttive della Provincia e quindi creato la frattura con Gabellone. Da qui la decisione di convocare l’assemblea per sfiduciarlo”. “Ero ricoverato e loro si sono affrettati a riconvocare l’assemblea. Vogliono squartare una persona perbene” tuona Pepe che ha riferito di aver già portato i documenti che testimoniano le pressioni subite al Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, e non è escluso che tutta la vicenda finisca sul tavolo della magistratura. “Vedrete quante poltrone usciranno in Stp quando io sarò andato via, quante consulenze esterne” accusa Pepe. All’incontro era presente anche il consigliere regionale di Forza Italia Andrea Caroppo che in questi giorni ha difeso l’operato di Pepe.
Luigi Pepe difende il lavoro svolto negli ultimi cinque anni: "Ho cancellato il debito da 3 milioni e 800mila euro ma mi sono opposto alle loro interferenze: per questo vogliono rovinare la mia immagine" “Vogliono cacciarmi perché non gli ho consentito di interferire con la gestione di Stp, mi hanno minacciato e ricattato”. L’amministratore unico della società di trasporti annuncia le sue dimissioni e punta il dito contro la Provincia e Antonio Gabellone. Proprio il numero uno di Palazzo dei Celestini, non molto tempo fa si mostrava soddisfatto per come era stata gestita Stp: lo sottolinea lo stesso Pepe in conferenza stampa carte alla mano. E poi cosa è successo? Qualche “no” di troppo alle richieste che arrivavano da Palazzo dei Celestini e Gabellone avrebbe preso la decisione di sfiduciare l’amministratore unico a due mesi dalla scadenza naturale dell’incarico. "Chiudo il bilancio con 700mila euro di utile e questi sono schiaffoni a Gabellone e a qualche sindacalista. Si vergognino” ha tuonato Pepe che nell’incontro con la stampa ha elencato una lunga lista di interventi che hanno consentito ad Stp di ripianare il debito da 3 milioni e 800mila euro del 2010 e registrare un utile di 700mila euro: taglio delle indennità, contratto di solidarietà per i dipendenti, risparmio sulle spese correnti. La “pietra dello scandalo” è il concorso bandito per stilare una graduatoria dalla quale attingere personale da impiegare part-time: questa decisione avrebbe violato le direttive della Provincia e quindi creato la frattura con Gabellone. Da qui la decisione di convocare l’assemblea per sfiduciarlo”. “Ero ricoverato e loro si sono affrettati a riconvocare l’assemblea. Vogliono squartare una persona perbene” tuona Pepe che ha riferito di aver già portato i documenti che testimoniano le pressioni subite al Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, e non è escluso che tutta la vicenda finisca sul tavolo della magistratura. “Vedrete quante poltrone usciranno in Stp quando io sarò andato via, quante consulenze esterne” accusa Pepe. All’incontro era presente anche il consigliere regionale di Forza Italia Andrea Caroppo che in questi giorni ha difeso l’operato di Pepe.