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Il segretario provinciale si scaglia contro il consigliere regionale che aveva criticato la decisione di commissariare il circolo di Cavallino: “Blasi parla senza conoscere le dinamiche del territorio”. Una “polemica strumentale” senza “conoscere le dinamiche interne al circolo Pd di Cavallino”: è decisa la replica del segretario provinciale del Partito Democratico, Salvatore Piconese, al consigliere regionale Sergio Blasi, sul “caso Cavallino”. Quest’ultimo aveva criticato la segreteria per la decisione di affidare a Sergio Paladini la gestione del circolo locale e di “sacrificare la militanza all’inciucio” con la destra cittadina in vista delle prossime amministrative. Ma Piconese respinge questa lettura. “La nota di Sergio Blasi – spiega - denota, da parte del consigliere regionale, un'assoluta mancanza di conoscenza delle dinamiche interne al circolo cavallinese e delle dinamiche della vita politica cittadina. Sono inaccettabili sia il tono che le argomentazioni che il consigliere utilizza nei confronti del Pd provinciale”. Piconese difende il lavoro dell’attuale dirigenza provinciale, impegnata sui territori a “ricostruire un partito, trovato smembrato e autoreferenziale, e per definire una nuova classe dirigente capace di misurarsi con la sfida del governo delle città”: “Il commissariamento del circolo di Cavallino non nasce dalla necessità di ‘allargare’ il fronte – precisa - di una possibile coalizione, come sostiene il consigliere regionale, giacché è stato l'ex segretario cittadino Serra, che lui strumentalmente difende, il primo a sostenere nel corso delle varie riunioni l'ipotesi di costruire una lista civica allargata, capace di includere il Pd e altre forze di estrazione diversa dal centrosinistra”. Il commissariamento nascerebbe dalla “necessità di spezzare l'ennesimo tentativo di rendere il Pd locale una ‘stampella’ di poteri vecchi e consolidati, e dalla volontà di aprire una nuova fase di cambiamento in cui il Pd diventi protagonista, uscendo dalla marginalità e dallo stallo in cui l'ex segretario cittadino lo aveva rilegato”. Piconese rivendica i risultati della sua segreteria che dal 2013 in poi avrebbe invertito il trend negativo del passato, “raddoppiando nel corso delle varie tornate amministrative, il numero dei cittadini salentini amministrati dal Pd”. “Questa dirigenza provinciale – puntualizza - non accetta dal consigliere Blasi, sotto la cui guida il Pd salentino era, per percentuali tra gli ultimi partiti di Puglia, lezione alcuna, tanto meno se strumentale. Questa dirigenza provinciale ha portato il Pd salentino ad essere il primo partito di Puglia sia alle Europee 2014 che alle Regionali 2015, e a crescere nelle amministrazioni locali. Si invita il consigliere Blasi ad una condotta più seria e responsabile (vi sono all'interno del nostro partito sedi deputate alla costruzione di confronti democratici!), affinché non utilizzi il caso di Cavallino per aprire sulla stampa l'ennesimo fronte strumentale di scontro con questa segreteria provinciale”.
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Il segretario provinciale si scaglia contro il consigliere regionale che aveva criticato la decisione di commissariare il circolo di Cavallino: “Blasi parla senza conoscere le dinamiche del territorio”. Una “polemica strumentale” senza “conoscere le dinamiche interne al circolo Pd di Cavallino”: è decisa la replica del segretario provinciale del Partito Democratico, Salvatore Piconese, al consigliere regionale Sergio Blasi, sul “caso Cavallino”. Quest’ultimo aveva criticato la segreteria per la decisione di affidare a Sergio Paladini la gestione del circolo locale e di “sacrificare la militanza all’inciucio” con la destra cittadina in vista delle prossime amministrative. Ma Piconese respinge questa lettura. “La nota di Sergio Blasi – spiega - denota, da parte del consigliere regionale, un'assoluta mancanza di conoscenza delle dinamiche interne al circolo cavallinese e delle dinamiche della vita politica cittadina. Sono inaccettabili sia il tono che le argomentazioni che il consigliere utilizza nei confronti del Pd provinciale”. Piconese difende il lavoro dell’attuale dirigenza provinciale, impegnata sui territori a “ricostruire un partito, trovato smembrato e autoreferenziale, e per definire una nuova classe dirigente capace di misurarsi con la sfida del governo delle città”: “Il commissariamento del circolo di Cavallino non nasce dalla necessità di ‘allargare’ il fronte – precisa - di una possibile coalizione, come sostiene il consigliere regionale, giacché è stato l'ex segretario cittadino Serra, che lui strumentalmente difende, il primo a sostenere nel corso delle varie riunioni l'ipotesi di costruire una lista civica allargata, capace di includere il Pd e altre forze di estrazione diversa dal centrosinistra”. Il commissariamento nascerebbe dalla “necessità di spezzare l'ennesimo tentativo di rendere il Pd locale una ‘stampella’ di poteri vecchi e consolidati, e dalla volontà di aprire una nuova fase di cambiamento in cui il Pd diventi protagonista, uscendo dalla marginalità e dallo stallo in cui l'ex segretario cittadino lo aveva rilegato”. Piconese rivendica i risultati della sua segreteria che dal 2013 in poi avrebbe invertito il trend negativo del passato, “raddoppiando nel corso delle varie tornate amministrative, il numero dei cittadini salentini amministrati dal Pd”. “Questa dirigenza provinciale – puntualizza - non accetta dal consigliere Blasi, sotto la cui guida il Pd salentino era, per percentuali tra gli ultimi partiti di Puglia, lezione alcuna, tanto meno se strumentale. Questa dirigenza provinciale ha portato il Pd salentino ad essere il primo partito di Puglia sia alle Europee 2014 che alle Regionali 2015, e a crescere nelle amministrazioni locali. Si invita il consigliere Blasi ad una condotta più seria e responsabile (vi sono all'interno del nostro partito sedi deputate alla costruzione di confronti democratici!), affinché non utilizzi il caso di Cavallino per aprire sulla stampa l'ennesimo fronte strumentale di scontro con questa segreteria provinciale”.