
La denuncia del consigliere regionale che sottolinea come i vivaisti salentini, oltre al danno, rischiano un’ulteriore beffa, visto che il trattamento per commercializzare il prodotto ha bisogno della certificazione dell’avvenuto lavaggio a caldo. La prossima settimana i vivaisti salentini riceveranno i macchinari acquistati per il trattamento a caldo della barbatelle, la cui commercializzazione è bloccata perché pianta considerata a rischio contagio Xylella. Nonostante ci siano studi che dimostrino che non è così, l’Unione Europea ha mantenuto l’embargo salvo prevedere, appunto, un apposito trattamento termoterapico sulle piante. “I viti-vivaisti pugliesi – spiega il consigliere regionale Erio Congedo - pur danneggiati dal fermo che dura ormai da molti mesi, hanno deciso di attenersi alle richieste dell’Unione Europea e hanno sborsato di tasca loro le somme necessarie per l’acquisto – parliamo di 150/180 mila euro –, pur di non perdere altre quote di mercato a vantaggio di operatori del settore, in modo particolare, veneti”. “Ma ora oltre il danno – aggiunge - si profila una vera e propria beffa! Dopo il trattamento per commercializzare le barbatelle servirà la certificazione dell’avvenuto ‘lavaggio a caldo’. Insomma, un certificatore riconosciuto dall’Unione Europea e quindi anche dalla Regione Puglia che, invece, non si è posta il problema e quindi rischia di trovarsi ad affrontare anche una stagione di contenziosi da parte dei vivaisti per l’ulteriore tempo perso in un momento in cui sono andati in fumo sostanziose fette di mercato”.