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Arresti eccellenti, il caso xylella e la fuga del “Triglietta”: un anno di cronaca nel Salento

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Leccesette
Dagli arresti ai danni dei principali clan Scu del territorio alla clamorosa fuga di Fabio Perrone, passando per gli episodi di intolleranza sino all’inchiesta della Procura sulla xylella. E ancora, morti bianche, caporalato e dolorose perdite di volti noti. Un anno di cronaca che si chiude, un ampio racconto corale che racchiude l’idea di un territorio “insolito” rispetto al Salento patinato e tanto in voga e che mette in risalto criticità sistemiche e difetti. Ma nella narrazione d’insieme, trovano spazio singole storie, che alimentano il quotidiano e rappresentano il punto di partenza di ogni lavoro giornalistico. Riuscire a riepilogare le notizie principali di questi 365 giorni sarebbe pressoché impossibile, motivo per cui il lavoro di ricostruzione passa per le immagini più significative di questo 2015. È stato un anno segnato dal contrasto alla criminalità organizzata e alla sua rete tentacolare, che si insinua in tutti i settori della vita sociale ed economica: importanti le operazioni che hanno messo sotto scacco la Scu, prima con gli arresti ai danni  del clan Notaro-De Tommasi e più recentemente al clan Giannelli; il contrasto ai videopoker illegali è stato sancito dalla maxi operazione Clean Game. Ma c’è, nel computo totale, anche il clamoroso scivolone dell’incredibile evasione con sparatoria al “Fazzi” di Fabio Perrone. Un altro elemento che ha segnato il 2015 è stata certamente la questione xylella, con i tanti tavoli di discussione istituzionali e alternativi, soluzioni pasticciate e inconcludenti tra embarghi nei confronti delle produzioni italiane, piani di eradicazione controversi e un commissario straordinario “commissariato” a sua volta. L’inchiesta della Procura di Lecce rappresenta l’epilogo di una vicenda che appare irrisolta e che attraverserà anche il 2016.  D’attualità, per gli sviluppi internazionali, è stato il problema del terrorismo: in particolare, hanno creato scalpore le dichiarazioni del procuratore Cataldo Motta e il passaggio estivo del terrorista Salah su suolo pugliese. Anche quest’anno ha registrato piaghe sociali come le morti bianche, diversi episodi di violenza nei confronti delle donne e l’irrisolta questione del caporalato con il caso del ragazzo originario del Sudan morto a luglio mentre raccoglieva pomodori. È stato un anno segnato dai tanti, troppi morti su strada, spesso anche minorenni: fin dall’Epifania , il tragico bollettino ha continuato ad alimentarsi fino alle cronache dei giorni scorsi e al drammatico incidente di 15 giorni fa, in cui hanno perso la vita 5 persone, tra cui la piccola Viola, figlia del consigliere regionale Cristian Casili. In questo elenco di vittime su strada, c’è poi il caso di Emanuela Lia, donna di Tricase morta a luglio dopo un coma durato ben 22 anni. Non sono mancati i problemi collegati al turismo estivo con riflettori puntati in particolare su Gallipoli e i danni causati dal maltempo e, in qualche caso, dalle mani dell’uomo. Tanti i disagi della solitudine, con l’aumento di suicidi, di persone scomparse e di casi di morte scoperti a distanza di giorni: tra i più sconvolgenti il caso del 24enne di Tricase gettatosi sotto un treno o quello del pensionato che ha sparato al figlio disabile. Diversi i casi di “influenza killer” e le giovani vite vittime di meningite. Ma è stato un anno segnato anche da alcuni episodi di intolleranza (dal cartello contro gli omosessuali apparso in un chiosco di via Trinchese, alle frasi social di un prete salentino passando per il commento shock di un medico rivolto ad una donna violentata), senza dimenticare l’assurdo e violento pestaggio nei confronti di un venditore ambulante a Torre Chianca o il episodi di bullismo come quello di piazza Tamborrino a Maglie. La cronaca non ha risparmiato neanche situazioni al limite dell’assurdo come quella accaduto in un locale di Viale dell’Università a Lecce o il matrimonio con rissa a Surano. Ma quello che si conclude è stato un anno caratterizzato dalla perdita di diverse figure, più o meno conosciuti, ma che hanno tutte segnato la vita di questo territorio: da Sergio Torsello all’imprenditore Giuseppe Mascello, proprietario del Lido dei Pini, passando dallo speaker salentino Ivan Ciullo, al vescovo salentino di Molfetta, monsignor Luigi Martella, sino alla voce della giovane Vincenza Magnolo.  M.B. 

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