Nove medici, due infermieri e quindici imprenditori sono stati rinviati a giudizio dal gup del Tribunale di Bari. In Provincia di Lecce coinvolti gli ospedali di Gallipoli, Poggiardo e Casarano. Le 26 persone sono accusate di associazione per delinquere finaizzata alla corruzione, falso e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale. Assolto un medico pneumologo dell'ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, prosciolti 11 medici - perché il fatto non sussiste - e 9 ristoratori per prescrizione dei reati. Stando alle indagini dei carabinieri del Nas, coordinate dai pm Ciro Angelillis e Gianna Nanna, ai pazienti veniva prescritta l'ossigenoterapia senza che ne avessero reale necessità. La Messer Italia srl e la Medigas Italia srl, che commercializzavano i gas medicali, ottenevano quindi i contributi da parte delle Asl. Di qui il presunto danno erariale da 6 milioni di euro. Sono in tutto dieci gli ospedali coinvolti: per la provincia di Bari quelli di Triggiano, Bitonto, Acquaviva delle Fonti, l'Istituto di Riabilitazione di Cassano Murge e il San Paolo di Bari. Tre nella provincia di Lecce: Gallipoli, Casarano e Poggiardo e infine l'ospedale di Torremaggiore nel foggiano e l'Umberto I di Roma. Dalle indagini sarebbe emerso che i medici e gli addetti ai reparti segnalavano alle due aziende i pazienti in dimissione, così da ricevere in cambio vantaggi materiali. Alcuni esami diagnostici - propedeutici alla prescrizione della terapia - ufficialmente effettuati in ospedale, in realtà sarebbero stati eseguiti a casa dei pazienti stessi dai tecnici delle aziende. Prescritti i reati legati al presunto giro di fatturazioni emesse da ristoratori per permettere agli informatori farmaceutici di ricavare dalle aziende i rimborsi per viaggi e regalie ai medici. Il processo comincerà il 7 aprile 2016.