L’episodio, registratosi a Rimini, ha portato all’arresto di una coppia di fratelli originari di Lecce, coinvolti negli affari di una banda impegnata nello spaccio e nelle estorsioni. Con loro altri due arresti e tre denunce. Ci sono anche due fratelli salentini, originari di Lecce, tra i quattro indagati e i tre indagati su cui vige l’obbligo di firma nell’ambito dell’operazione “Resa dei conti”, portata avanti dai carabinieri di Riccione, contro un giro di spaccio di stupefacenti ed estorsioni. Le persone finite sotto la lente delle forze dell’ordine, infatti, sarebbero ricorse a metodi violenti per riscuotere i debiti. I due salentini sono Alessandro e Fabio Giannone, di 25 e 28 anni, residenti a Rimini, ma originari di Lecce, sono stati arrestati assieme all’albanese Skerdi Piperi, di 27 anni, e Simone Fraternali, di 42: ai due si contesta un episodio clamoroso, ovvero l’uso di molotov contro l’abitazione di un 16enne che doveva un migliaio di euro per l’acquisto di hashish. Dall’episodio, denunciato dal giovane, sono scaturite le indagini e gli arresti.