
Soddisfazione del governatore pugliese per la scelta del consiglio di sostenere i quesiti referendari che chiedono l’abrogazione delle trivellazioni dalle norme nazionali. Ma ci sono alcune critiche in seno all’aula. No alle trivelle in mare, sì convinto al referendum: è questo quanto deciso nel consiglio regionale di ieri sul tema delle trivellazioni in mare, con l’approvazione dei testi referendari che chiedono l’abrogazione delle norme contenute nello “Sblocca Italia” e nel “Decreto sviluppo” sulle procedure di autorizzazione per per le ricerche di idrocarburi nelle acque pugliesi. Per il presidente Michele Emiliano si è trattato di “una giornata felice oggi per i pugliesi e per questo Consiglio regionale”. Ma sono tanti i pareri positivi su quanto accaduto nell’assise di viale Capruzzi. Per Ernesto Abaterusso del Pd “il Consiglio regionale ha scritto una bella pagina di politica schierandosi a favore della salvaguardia del territorio, dell'ambiente e di un'economia - la nostra - che ha nelle bellezze naturalistiche il suo punto di forza”. Luigi Manca, del Movimento Schittulli, sottolinea: “Il nostro ruolo, ci impone di difendere il nostro mare, il nostro turismo, la nostra pesca. Ecco il perché del nostro si al referendum Popolare". Polemico il M5S, che, in una nota chiarisce: “I partiti hanno votato per rimandare un ordine del giorno che avrebbe suggellato il loro serio e concreto impegno in favore di questo referendum. Che senso ha votare a favore di un referendum e non votare poi a favore della promozione dello stesso?”. Alternativa comunista assieme al Coordinamento No Triv hanno poi manifestato all'esterno del Consiglio regionale, realizzando un blitz all’interno e aprendo uno striscione contro le trivellazioni petrolifere: “Riteniamo – spiega Michele Rizzi - che vada alzato il livello di scontro contro il Decreto Sblocca Italia per costruire una più ampia mobilitazione nelle Regioni interessate dalle trivellazioni fino alla sconfitta del governo Renzi e al blocco della distruzione del nostro mare e delle nostre coste”.