
Andrea Bufano era diventato un romanziere e raccontava agli studenti come evitare i suoi errori: un impegno sociale che lo aveva reinserito a tutti gli effetti nella società. Ma un cumulo di condanne residue lo ha riportato in carcere a distanza di qualche anno. Sbagliando s’impara e a volte ci si ravvede. Ma cosa succede se pur scegliendo di cambiare vita, si è costretti a pagare a distanza ancora per gli errori del proprio passato? È il caso di Andrea Bufano, 38enne di Martano, la cui singolare storia venerdì scorso ha subito l’ennesimo colpo di scena: i carabinieri della locale stazione si sono presentati a casa sua per notificargli il provvedimento di carcerazione per pene residue legate ai reati commessi nel suo passato e per accompagnarlo in carcere. Il 38enne è un volto noto, perché da diversi anni ha votato la propria vita al racconto della sua vicenda personale, per sensibilizzare soprattutto gli studenti delle scuole ai pericoli di chi ha vissuto la propria esistenza, tra droga ed eccessi: il suo riscatto sociale è passato dall’aver affrontato il carcere e dall’esserne uscito rinnovato, cambiando il suo stile di vita, riconoscendo i propri errori e cercando di aiutare soprattutto i giovani, attraverso la testimonianza, a non ripetere i suoi stessi sbagli. Nei mesi scorsi, aveva anche pubblicato un romanzo “Neve a giugno”, che rappresentava l’apice di questo percorso di rinnovamento. Ma non è bastato aver cambiato vita ed essersi ravveduto: il conto degli errori passati, tra rapine e spaccio di sostanze stupefacenti, reati commessi tra il 2000 e il 2007 in Puglia, Marche ed Emilia Romagna, si è materializzato in una pena residua da scontare di tre anni, un mese e 17 giorni. Così venerdì scorso, i militari hanno bussato alla sua porta e lo hanno accompagnato nel carcere di Lecce. Per lui, nel provvedimento anche una multa di euro 15.423,04 e l’interdizione dai pubblici uffici perpetua e legale durante la pena.