
È la prima donna a ricoprire la guida degli industriali salentini: 294 voti favorevoli alla sua elezione su 406 presenti. Svolta rosa alla guida di Confindustria Lecce: dall’assemblea degli industriali salentini, riunitisi, questa mattina, esce come nuovo presidente Chiara Montefrancesco, imprenditrice contitolare di Valentino Caffè. Sarà alla guida della sezione leccese per il triennio 2016/2019, con una percentuale di più del 73%: su 406 voti presenti, che rappresentano l’80% della base associativa, infatti, 294 sono stati i favorevoli, tre le schede bianche ed una nulla. 108, invece, i voti contrari. La neo presidente ha fatto appello all’unità e alla coesione per rendere l’associazione partecipata e rappresentativa, esponendo le linee guida del programma che intende portare avanti nel triennio: credito, internazionalizzazione, rappresentanza istituzionale, relazioni industriali, formazione, innovazione tecnologica, logistica e infrastrutture, ecc. “Esprimo i miei auguri – ha commentato il commissario Zanasi – alla dottoressa Montefrancesco, che è la prima donna presidente del sistema pugliese e che ha il compito di riportare l’Associazione ai livelli alti della rappresentanza istituzionale. La neo presidente saprà collaborare coi colleghi per ridare slancio a Confindustria Lecce e rendere l’Associazione un punto di riferimento imprescindibile per ogni progettualità di natura economica e sociale del territorio provinciale e regionale”. “Avverto – ha detto la presidente Montefrancesco - la responsabilità di un incarico così importante ed impegnativo, soprattutto alla luce degli ultimi eventi che ci hanno coinvolto e della situazione economia e sociale ancora incerta. Ho la volontà di collaborare con ciascuno per avere una struttura sempre più solida, una organizzazione forte, capace di interloquire con tutti gli attori economici e sociali del nostro territorio e oltre”. “La mia – ha chiarito sarà una presidenza al servizio delle imprese che avrò il piacere e l’orgoglio di rappresentare, per riportarle al centro dell’interesse generale del territorio, con la consapevolezza che le imprese hanno un grande valore sociale, perché non solo producono ricchezza, ma la distribuiscono attraverso l’occupazione e la contribuzione fiscale”.