Il Consiglio di Stato accoglie i ricorsi del gruppo, riformando parzialmente la sentenza del Tar di Lecce, ma bisognerà conoscere le motivazioni per capire i successivi risvolti sul futuro dell’appalto. Nuovo colpo di scena nell’intricata vicenda giuridica che pesa sull’appalto del raddoppio della 275, la Maglie-Leuca. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del raggruppamento Matarrese-Coedisal, dopo che il Tar di Lecce aveva bloccato l’atto dell’Anas di affidare l’appalto al gruppo, togliendolo al gruppo concorrente Ati-CCC. I giudici leccesi avevano stabilito che Anas non potesse risolvere in autotutela, come aveva fatto, il contratto sottoscritto con le ditte emiliane per il cantiere della 275. Il Consiglio di Stato riforma parzialmente il provvedimento del Tar, accogliendo il ricorso, ma rimandando alle motivazioni le ragioni della propria scelta. Il dispositivo è stato pubblicato questa mattina. Il raggruppamento Matarrese-Coedisal, difeso dall’avvocato Pietro Quinto e dell’Avvocatura Generale dello Stato per conto dell’Anas, incassa un successo, che, però non chiarisce se sia posta la parola fine sul destino dell’appalto. I giudici di Palazzo Spada, pur accogliendo gli appelli e rigettando l’appello incidentale della Ccc, ha riformato “parzialmente” la sentenza del Tar Lecce, il che significa che sarebbe stato fatto salvo il profilo della sentenza di primo grado riguardante l’aspetto formale dell’adeguatezza della motivazione del provvedimento di autotutela. Ma sul punto occorrerà attendere la pubblicazione delle motivazioni, per comprendere di quali ulteriori atti dovrà farsi carico Anas per definire il procedimento e rimuovere le “macroscopiche illegittimità” che hanno caratterizzato l’attività della commissione di gara ed il comportamento del raggruppamento destinatario dell’illegittima aggiudicazione.