L’episodio risale al 6 novembre scorso. Gli inquirenti hanno recuperato anche un bigliettino. Un bouquet di fiori in plastica posato su una tomba nel cimitero di Trepuzzi. E un bigliettino attaccato con un pezzetto di scotch solitamente usato per sigillare i pacchi da spedire. Sul cartoncino bianco due parole: “IL FIGLIO”. Una dedica che non ha lasciato dubbi tra gli inquirenti perché “il figlio” è Fabio Perrone, l’ergastolano evaso lo scorso 6 novembre dall’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dove era stato accompagnato per sottoporsi a un esame clinico. La lapide è quella della madre del 43enne pluripregiudicato di cui si sono perse le tracce. A trovare i fiori sono stati i carabinieri. Il bouquet è stato lasciato lì lo scorso 8 novembre, due giorni dopo la fuga. Ma non sarebbe stato Perrone - soprannominato “Triglietta” - a posarlo. Lo rivelano i filmati registrati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza posizionate all’ingresso del cimitero. Dai frame video emerge che tra le migliaia di persone che hanno fatto visita ai propri defunti quella domenica, la prima dopo la giornata di commemorazione dei Defunti - Perrone non c’è. Non è escluso quindi che sia stato qualcun altro a portare l’omaggio floreale alla donna morta diversi anni fa. È indubbio invece che a volerli sia stato il 43enne che ha soltanto una sorella. Le indagini proseguono serrate e nel massimo riserbo. “Quando si cerca un evaso meno si parla, meglio è”, filtra da ambienti investigativi. Perrone è ricercato da quasi un mese da quando cioè, approfittando di una visita al “Fazzi”, è riuscito a fuggire non prima di aver ferito tre persone, di aver esploso per aria diversi colpi di pistola mentre era ancora in corsia e aver rubato un'auto. Ora è ricercato per tentativo di omicidio, evasione, spari in luogo pubblico, rapina e porto abusivo di arma da fuoco.