
Nonostante l’installazione di nuovi contatori elettronici, in una palazzina dell’Arca Sud Salento, è stata tagliata l’erogazione idrica: la denuncia arriva dall’Anaci che chiede soluzioni alla Regione Puglia. Tagliata l’acqua nonostante i contatori elettronici. È accaduto ieri mattina, in una palazzina di proprietà dell’Arca sud Salento (ex Iacp). A denunciare l’accaduto è l’Anaci (associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari), attraverso il referente provinciale, avvocato Carlo Mignone. La sostituzione degli apparecchi di sottrazione dei consumi idrici di tipo meccanico con quelli di nuova generazione non ha sortito gli effetti sperati e, nonostante l’installazione dei contatori digitali, è stata comunque sospesa la fornitura a causa dell’elevata morosità. Le famiglie assegnatarie di alloggi popolari, anche quelle in regola con i pagamenti, sono andate su tutte le furie e si sono rivolte all’amministratore che, però, si è visto impossibilitato ad esaudire tempestivamente le loro richieste. L’Acquedotto pugliese, infatti, non intende più concedere sconti, anche in considerazione degli ingenti crediti ancora insoluti. Si parla di milioni di euro per bollette non pagate. “Sembra inefficace – spiega Mignone - la sostituzione dei vecchi contatori con quelli elettronici, al fine di garantire, almeno agli inquilini non morosi, i servizi essenziali, come l’acqua. Senza contare, poi, i seri rischi per la salute e gli effetti nocivi per il cervello degli inquilini degli appartamenti che sono dotati di ‘contatori intelligenti’, in quanto le emanazioni wireless che essi producono avrebbero gravi ripercussioni di permeabilità della barriera emato-encefalica”. A questi danni, come sottolinea Anaci, sarebbero maggiormente esposti i condòmini dove verrebbero installati dieci o più apparecchi a lettura automatica. Gli amministratori chiedono perciò alla Regione Puglia di ricercare una soluzione alternativa onde evitare l’interruzione dei servizi. Va ricordato che negli alloggi pubblici si registra un crescente tasso di morosità, oltre ad una parte di inquilini che corrisponde le somme dovute in forte ritardo rispetto alla scadenza, penalizzando, così, anche gli assegnatari in regola con le quote condominiali. Purtroppo, nonostante gli incontri con l’Ente proprietario, non è stato ottenuto alcun risultato. “Di questa situazione – concludono da Anaci - ne stanno pagando le conseguenze non solo le famiglie e gli amministratori, ma anche le ditte fornitrici ed appaltatrici di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che, pur risultando creditrici nei confronti dei condomini, non riescono a far fronte alle scadenze fiscali”.